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CON TESTIMONIANZE E REPERTI SI RICOSTRUISCE LA STORIA DI FONTANELLE

La zona da noi abitata nei secoli prima di Roma era abitata dai Sidicini, che appartenevano alla stirpe degli Osci. Si conoscono poche scritture osche rinvenute nel territorio sidicino, una è una stele realizzata in tufo locale e che porta scolpito il busto del defunto, inquadrato in una cornice e con un'iscrizione retrograda sull'epistilio in osco "NUMERIUS CATIUS" datata nell'ambito del II secolo A.C. è stata trovata in località Forcella, nella zona del monte Lupara a Fontanelle. Questa stele ora si trova nel museo archeologico di  Teano. Il nome del nostro paese, forse, è  collegato a una serie di fonti che si trovano sulla via Adriana e oggi le chiamano "Centofinestre". Una via romana usciva da  Teano e si dirigeva verso Sessa, che probabilmente era una deviazione della via Latina ed è chiamata in una cartina della che diocesi del 1635 via Adriana, da qualche storico locale è stato ipotizzato che l'imperatore Adriano l'avesse restaurata.  Oggi sulla via Adriana, dove ancora si vede, la fontana di Centofinestre , e accanto ad essa tanti resti di mattoni e altri reperti romani. Una leggenda tramandata dai  nonni del paese dice che vi si trovasse una meravigliosa villa romana e una serie di fontane. Nel medioevo la zona dove ora si  trova il paese, si dice , fosse un covo di briganti, anche perché è facilmente raggiungibile dai paesi Iimitrofi e difficile da trovare se non si conosce il percorso. Nel cortile della casa parrocchiale abbiamo  un oggetto di marmo, forse un battistero, con la data 1578, ma il nome del nostro paese con il disegno della chiesa è in una cartina topografica della diocesi di Teano del 1635 fatta dal vescovo di Teano Giovanni Di Guevara e dedicata al cardinale Barberini, stampata a Roma. La parte più antica di Fontanelle è Rocci dove ancora oggi si vede un grande palazzo, abitato da più famiglie, che aveva la cappella e un giardino. L'edificio più antico del paese è la chiesa, dove si trova il battistero con la data 1578 e che si trova sulla cartina del 1635. Dal catasto onciario della città di Teano e i suoi Sette Terzieri dell'anno 1755-1756 si vede che fontanelle faceva parte del Terziero di S Giuliano e che si trovano in essa la Cappella del Santissimo, la Cappella del Rosario, la Cappella del Purgatorio, forse le congreche che ancora oggi ci sono hanno ereditato la loro organizzazione da queste. Fontanelle, visto la sua posizione geografica, era parte del Regno di Napoli e durante la terribile peste che

tormento questo Regno del 1656 si ha notizie che nella parrocchia di Fontanelle morirono 80 persone, forse sepolte nella cripta della chiesa, oggi purtroppo sepolta dai detriti e con la botola murata, Sappiamo dal “Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli "di - Lorenzo Giustiniani, nel tomo IV, stampato a Napoli nel 1797-1805 che "Fontanelle: villaggio nel territorio della città Teano situato in una collina , il territorio dà buon olio  e frutto. Durante il 1860, quando si combatté per l'unità d'Italia per Fontanelle transitarono le truppe piemontesi del generale Cialdini che il 26 ottobre durante lo scontro sulle alture di S. Giuliano si aprirono la strada per Gaeta, mentre a Teano il re Vittorio Emanuele I si incontrava con Garibaldi e si iniziava l'unità d'Italia. La popolazione era sempre occupata con l'agricoltura , ma la povertà era molta e continuò fino agli anni dopo la II guerra mondiale. Durante la II guerra mondiale il nostro paese fu teatro di un eccidio dei tedeschi, che per vendicare un loro soldato ucciso, uccisero quattro fontanellesi: Girolamo, Salvatore, Agnese De Biasio e Alfredo Dragone, bruciarono alcune case e distrussero il ponte che univa le due parti del paese. Dopo la II guerra mondiale molte persone sono emigrate in Svizzera , Canada, Argentina, Germania e negli USA per trovare condizioni di vita migliori. Oggi a Fontanelle c'è ancora qualcuno che fa l'agricoltore, e le condizioni di vita sono buone.

Ricordi delle persone anziane del paese LA II GUERRA MONDIALE A FONTANELLE Tra il 1940-1945 in tutta l'Italia ci fu una terribile guerra ed anche il nostro paese è stato coinvolto, sono arrivati i tedeschi e hanno occupato tutto il paese, un uomo Antonio De Fusco uccise un militare tedesco che  salì a vico S. Eustachio per vedere dove sbucasse.  Questo militare si trascinò fino all'imbocco del vicolo, che confina con la chiesa e la casa parrocchiale e il parroco Don Cristoforo Rotoli vedendolo scese per dargli l'estrema unzione. Allora uno dei soldati tedeschi accorsi gli puntò una pistola alla tempia, ma erano finiti i colpi e così gli diede uno schiaffo fortissimo.  Per vendetta i tedeschi volevano uccidere dieci persone di Fontanelle, ma ne trovarono solo quattro, perchè gli altri erano nascosti. Uccisero tre fratelli: Salvatore, Girolamo De Biasio ed anche la loro sorella Agnese che non volle abbandonarli ed anche Alfredo Dragone, prima di ucciderli fecero scavare loro la fossa. Poi bruciarono alcune case di Fontanelle, dove credevano abitasse il signore che aveva ucciso il tedesco, e distrussero il ponte. Dopo, quando stavano arrivando gli americani, i tedeschi scapparono verso Roccamonfina. Quando finì la guerra morì un bambino Adolfo Marrese, che mentre andava a pascolare le pecore raccolse una bomba e ci gioco fino a sera, quando nel tirarla contro le pietre scoppiò.  FinIta la guerra tornarono gli uomini che erano andati a combattere al fronte. Poi ricostruirono il ponte e alle persone a cui avevano bruciato la casa la ricostruirono, perché prima avevano dormito nelle grotte e nelle case prestate. 

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Tra le sei stele Funerarie esposte nel Museo Archeologico di Teanum Sidicinum, troviamo quella appartenente a Numerius Cattius che sembra essere le più antica. La famiglia dei Cattii risulta attestata nella regio IV (ad Alltlilioni dei Marsi, a Terre nnmt, ad Aesernitr ed a Bovianum Vetus) e nella regio I (nell'area puteolana). Per tale esemplare viene proposta una datazione nell'ambito del Il secolo A. C. Questa stele ritrovata nelle campagne di Fontanelle zona Lupara, Il suo ritrovamento ha sicuramente suscitato stupore curiosità nella popolazione, che non essendo in grado di dare una spiegazione logica a questa scoperta l'ha chiamata "Ru mamozio" considerandolo un'oggetto inutile. Attualmente ha trovato la sua giusta collocazione nel Museo visitabile anche dai portatori di handicap.

La storia del ponte nei ricordi

Se si visita Fontanelle si ricorda di sicuro il ponte, che collega le due parti in cui è diviso Fontanelle: Rocci, la parte abitata prima del ponte e Fontanelle, la parte dopo il ponte. Questo ponte prima della seconda guerra mondiale era costruito con pietre di tufo, durante la guerra fu distrutto. Finita la guerra, tornata la pace fu ricostruito, ma nel 1960 crollo durante la notte. Vennero i soldati e costruirono un ponte provvisorio in ferro e legno, molto bello e particolare. Nel 1980 tornarono i soldati e

smontarono il ponte di legno e la pubblica amministrazione costruì il ponte che noi oggi vediamo in cemento armato. Il ponte è, per noi, parte integrante del nostro paesaggio e della nostra storia. 

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