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La Parrocchia di S. EUSTACHIO
Nel territorio di Fontanelle è presente una parrocchia, la parrocchia di S.Eustachio patrono del paese
S. Eustachio
II valoroso generale Placido visse a Roma ai tempi dell'imperatore Adriano (100 d.c) Aveva una moglie e due figli e nutriva una grande passione per la caccia. Un giorno, andando a caccia, insegui un cervo di rara bellezza e grandezza che si era distaccato dal branco. Questi si fermò sopra una rupe, si volse all'inseguitore e tra le sue corna apparve una croce luminosa e sopra la figura di Cristo che gli parlo cosi: "Placido perché mi perseguiti? Io sono Gesù che tu onori senza sapere". La moglie confidò di aver visto anche lei Gesù. La famiglia, illuminata dalla fede, si preparò a ricevere il Battesimo. Placido prese il nome di Eustachio; la moglie e i due figli presero i nomi di Teopista , Teopisto e Agapio. Cristo apparve nuovamente a Eu-stachio dicendogli che avrebbe dovuto dar prova della sua pazienza. Iniziarono per loro i problemi: la peste gli uccise i servi e le serve e poi i cavalli e il bestiame; i ladri gli rubarono tutto. Eustachio decise quindi, di emigrare in Egitto ma durante il viaggio fu separato prima dalla moglie e poi anche dai figli. Rimasto solo, Eustachio si stabili in un villaggio, dove lavorava come guardiano. Stette li per 15 anni, finché l'imperatore Traiano lo mandò a cercare. Di nuovo comandante delle truppe il gene- rale arruolò soldati da ogni luogo. Fra le reclute finirono anche i suoi due figli. Vinta la guerra, le truppe sostarono per un breve riposo in un piccolo villaggio, proprio quello in cui viveva Teopista. La famiglia si ricompose grazie all'azione amorosa della Divina Provvidenza. Intanto morto Traiano, gli successe Adriano (117 d.c). Per festeggiare la vittoria era di rito il sacrificio agli dei ed Eustachio si rifiutò essendo cristiano. L'imperatore lo condanno, quindi, al circo insieme ai suoi familiari (140 d.c); il leone non li toccò nemmeno. L'imperatore quindi, li fece introdurre vivi in un bue di bronzo arroventato. I santi martiri pregavano insieme e insieme entrarono nella gloria del Risorto. I loro corpi rimasero intatti; alcuni cristiani li presero e gli diedero sepoltura. Quando cessò la persecuzione costruirono un oratorio e ve li deposero, celebrando la memoria il 20 settembre.
PREGHIERA A S. EUSTACHIO O nostro Patrono S.Eustachio, tu che hai dato una coraggiosa testimonianza di vita cristiana, accogli la supplica dei tuoi devoti, Tu che, incontrato Gesù durante una battuta di caccia nel segno del Crocifisso sulla testa di un cervo, hai abbracciato la fede cristiana, aiutaci a scoprire la presenza di Gesù nella nostra vita e a seguirlo sempre sulla via del bene. Tu che hai preferito il martirio, piuttosto che rinnegare Cristo, fa che anche noi, per non venir meno agli impegni della fede, sappiamo affrontare qualsiasi sacrificio con coraggio e senza paura. Tu che hai raggiunto un grado di santità esemplare, così da essere proposto dalla Chiesa come nostro modello, intercedi per noi la grazia di camminare sempre più spediti verso la santità. O glorioso Martire S. Eustachio, benedici e proteggi tutte le famiglie della nostra comunità parrocchiale e tutti quelli che si rivolgono a te. Amen. Fontanelle, 1997.
Don Adolfo L'arco
il “salesiano del sorriso”!
Una descrizione dell’uomo e del sacerdote che potrebbe sembrare riduttiva e incompleta perché di Don L’Arco si potrebbero scrivere tre biografie: una biografia intellettuale per la sua vivacità, una biografia spirituale per il suo cuore amabile e sensibile e una biografia educativa per la sua volontà docile allo Spirito santo.
nato nella frazione Fontanelle il 27 maggio 1916, entrò molto giovane fra i Salesiani di Don Bosco e fu ordinato sacerdote nel 1945 a Roma. Conseguì all'Università di Napoli la laurea in filosofia. Per la sua preparazione teologica e filosofica, nonché per la profondità dei suoi scritti, è considerato tra i maggiori teologi e filosofi salesiani. Per lungo tempo è stato professore di filosofia presso gli Istituti Salesiani di Don Bosco. Le radici della sua capacità di sorridere e di aiutare le troviamo nelle sue caratteristiche umane e spirituali: un uomo bonario, studioso, spirituale, salesiano doc, perennemente innamorato di Cristo e di Maria, maestro di vita. Una personalità coinvolgente: “Una vita lunga la sua. Un incendio divampato in terra. Al solo suo apparire, il calore di un ambiente cambiava. Era ricco di empatia, di amorevolezza di don Bosco intesa come amare l’altro, a partire dall’altro, facendogli percepire amore” (don Sabatino Palumbieri).
Le colonne portanti della sua esperienza le ritroviamo negli oltre 60 libri che scrisse. Ne ricordiamo alcuni che per molti salesiani, giovani e adulti, sono stati un vero e proprio “itinerario della gioia”, come dal titolo del suo primo testo pubblicato nel 1954: Le mani che sollevano il mondo. A esso seguirono Il Cristo in cui spero, La leva del mondo, La preghiera, Sorgenti di vita, ecc.
Preghiera a Sant'Eustachio di Don Adolfo L'Arco Vedi, Sant'Eustachio: nel Medioevo eri il beniamino della cristianità, ora invece sei poco conosciuto e poco amato! Capisco benissimo che tu, immerso nella visione beatificata del Paradiso, non ti curi affatto della gloria terrena, però la Santissima Trinità ti ha costituito modello di com- portamento, protettore ed avvocato dei cristiani, pellegrinanti quaggiu. Ebbene c'd ancora un "resto"; tu lo sai bene, vive a Fontanelle. Si, Fontanelle ti ama. Il tuo nobile spirito è sensibilissimo alla riconoscenza e perciò accogli con teneres- za il culto di questo tuo popolo fedele. Sant'Eustachio, Fontanelle è il tuo giardino spirituale. Curalo come curavi le sorti dell'Impero. Cura le famiglie del nostro paese come curavi la tua. Fontanelle è tual Tu sai molto bene che abbiamo bisogno di madri sante, perciò fa che le donne del tuo paese vivano caste e dignitose come la tua Teopista; come lei ripresentino ai figli i lineamenti della Vergine Santa. Tutti i padri di Fontanelle modellino la loro vita sulla tua e come te, o caro Protettore, siano intimi amici di Gesù. Sappiano essi vedere gioielli negli occhi dei figli e tesori nel cuore delle spose. Non importa se non sono gonfi i loro portafogli, basta che siano gonfi d'amore i loro cuori. In questi tempi, in cui abbiamo subito un crollo dei tuoi valori romani e cristiani, e con il focolare si è spento l'am nelle case, tu conserva le tue famiglie di Fontanel- le unite nella fede, nell'affetto e nella preghiera, Santo Protettore, fa del tuo paese un'orchestra di menti e di cuori per eseguire la sinfonia della gioia alla vita e la sinfonia della lode a Dio, Fa risuonare nelle nostre case la preghiera quotidiana e conduci tutti, proprio tutti, alla mensa eucaristica nel giorno del Signore.Anche a Fontanelle, proprio come alla Mentorella, la tua devozio- ne è abbinata a quella della Madonna. Conducici alla Madre di Gesù, che è anche Madre nostra. Ai tempi tuoi, caro Sant'Eustachio, la devozione alla Vergine Santa non si era sviluppata; ora tu puoi ben svilupparla nella tua comunità Fontanellese. L'Addolorata deterga le lacrime di chiunque piange! Santo Protettore, cura la salute del nostro corpo e ancor più quella dell'anima. Occupati dei nostri giovani come ti occupasti dei tuoi, falli crescere armonicamente a tutti i livelli; sani, belli, intelligenti e buoni: onesti cittadini e ottimi cristiani, pro- prio come i tuoi Teopisto e Agapio. Sant'Eustachio, non ti chiediamo ricchezze, ma ottienici l'amore per Gesu, quello stesso amore che ti ha fatto versare il sangue per Lui, nostro dolcissimo Redentore. Tu non godesti in terra le tenerezze che offrono le figlie con la loro fomminilità delicata. Cura le bambine e le signorine di Fontanelle come avresti curato le figlie tue, se ne avessi avute; si, sono esse realmente figlie tue. La bellezza dei loro corpi, armoniosi e sani, sia un riflesso delle loro anime radiose e felici perché abitate dalla Santissima Trinità. Non permettere che i fiori della loro verginità cadano nel fango, falli sfogliare sull'altare della tua chiesetta Fa risplendere la luce dell'innocenza negli occhi belli dei nostri ragazzi e rendi sempre più santa la canizie dei vecchi. Benedici tutti noi, anche se peccatori, e, al termine dei nostri giorni, presentaci al Risorto che ci aspetta. Sant'Eustachio, perdonami questo sfogo del cuore! Ti voglio tanto bene
LA CHIESA DI S. Eustachio
La chiesa è il fulcro di questa piccola comunità, è testimone degli avvenimenti importanti nella vita ogni abitante di Fontanelle di oggi e di ieri. Conoscere gli avvenimenti che l'hanno vista silenziosa testimone, esaminare le trasformazioni delle sue strutture e capire le cause che le motivarono ci aiuta a conoscere importanti pagine del nostro passato. La storia di questa piccola realtà non è stata mai oggetto di studi specifici, cenni storici si traggono dalla consultazione di documenti storici inerenti la diocesi di Teano Calvi, il comune di Teano e dalla datazione dei reperti artistici presenti in essa. La chiesa fu costruita alla fine del secolo XVI, come si deduce da un battistero antico, ora posizionato nel cortile della casa parrocchiale con sopra incisa la data 1579.
Battistero datato 1579
CHIESA DI S.eustachio oggi
Essa è visibile nella cartina topografica della diocesi fatta dal vescovo di Teano Giovanni Di Guevara, stampata a Roma nel 1635. Benedetto Pezzulli nel “Breve discorso storico della città di Tiano Sidicino...”dice "Nel 1656, poi essendo stato questo Regno di Napoli afflitto e tormentato dal fierissimo flagello della peste, che come riferisce il Sacerdote D. Girolamo Razzina della villa delle Cappelle in un suo libretto di memorie MSS. principiò in Napoli nel mese di marzo, e mori più della metà della popolazione; nel mese di Giugno attaccò questa Città, e villaggi tutti, ed essendo morti i Parrochi dei villaggi di Fontanella e Cappelle, tra gli altri molti , fu dall'allora Vescovo di questa Città Monsignor Squillante fatto parroco di Fontanella, dove in tre mesi morirono 80 persone; ne restò dunque questa popolazione vittima più delle altre di tutti gli altri paesi" Nel manoscritto conservato nella biblioteca della diocesi una ricognizione delle parrocchie e delle chiese della diocesi, in particolare di Teano, si trovano cenni inerenti la parrocchia di Fontanelle. Il titolo del testo è: "Visitatio /Ecclesiae Cathedralis/ aliorumque piorum Locorum/ Civitatis Theanensis, Anno MDCCLIII/ A Dominico Jordano) ejusdem Episcopo...” Questa ricognizione fatta dal vescovo Domenico Giordano nel 1753 riporta lo stato delle anime nella diocesi nel 1751 e a pagina 448 tra i casali c'è "Fontanella".
Il soffitto fino alla prima metà del secolo XX era ricoperto in legno con tavole dipinte a tema bucolico, una traccia si trova nel soppalco di legno dove era l'organo, anche se l'organ, antico non c'è più. Successivamente tolto il rivestimento in legno il soffitto si imbianco e vig posizionarono nella parte centrale tre tele fatte da maestranze meridionali nella prima mera del XX secolo, di grande formato ( om 185x cm 133) raffiguranti la vita di S. Eustachio Conversione di S. Eustachio". Martirio di S. Eustachio" e "S. Eustachio". Restaurati nel 2014
In sacrestia c'era un lavabo a forma di conchiglia di pietra e una vaschetta sovrastante sempre in pietra dove veniva versata l'acqua. Gli oggetti del secoli passati che vediamo anche oggi sono: l' affresco sulla facciata "Madonna con bambino" della II metà del secolo XVII; l'altare in marmo policromo; la balaustra, purtroppo accorciata; due acquasantiere da parete a conchiglia in marmo bianco e in marmo granito scolpito del secolo XVIII; il pulpito in legno della seconda metà del XVIII secolo: due altari del secolo XVII in stucco in due cappelle laterali : l'affresco in sacrestia “Gesù deposto" del secolo XVII, ambito culturale Bottega napoletana ,il Reliquiario in legno della Santa croce del secolo XVIII, il Reliquiario in legno con Reliquia di S. Eustachio del secolo XVIII. Anche alcuni oggetti liturgici, ancora presenti, testimoniano l'opulenza del periodo come: un leggio meravigliosamente lavorato in ferro battuto, anche alcuni antichi paramenti tessuti in oro e seta. Nella prima metà del Novecento dunque questa chiesa fu "modernizzata": nel 1907 si pose sulla parete destra una croce d'ingresso in metallo e sul sagrato si posizionò una grande croce ferrea su una colonna.
Negli anni '30 il pavimento in pietra fu sostituito con un pavimento a mattonelle.
Nel 1935 si portano le mattonelle per piastrellare la chiesa, tutti collaborano. L'antico battistero in pietra fu divelto dal muro e sostituito con un battistero in marme All'interno della chiesa si tolse il soffitto. Dopo il 1950 si amplio il sagrato, costruendo l'attuale scala di accesso all'edificio, ma purtroppo l'antico organo sparisce, le pareti affrescate del presbiterio e delle cappelle vengono imbiancate.
Dopo il 1970 si inserisce un altare a tavola di marmo bianco al centro del presbiterio.
Durante gli eventi sismici del maggio 1984 la chiesa fu lesionata e successivamente ristrutturata modificandone il presbiterio, dove si rialzò su tre gradini l'altare a tavola e si accorciò la balaustra.
Viene rubata tra il 8 e 9 luglio 1996 la pala dell'altare "Madonna in trono tra i santi Giovanni Battista Giovanni Evangelista. S. Eustachio e santa Reparata" e il presbiterio diventa spoglio, si ricopre il vuoto con una tela rossa. Nel 1998 don Adolfo L'Arco regala il quadro della Madonna Ausiliatrice che adorna la parte centrale dell'altare fino al 2014 dove dopo aver ristrutturata la chiesa il popolo fa rifare il quadro che fù rubato
I sacerdoti che hanno operato in questa parrocchia negli ultimi due secoli: - Crescenzio Verdolotti dal 1883 al 1903, - Giuseppe Verdolotti, che dal 1903 al 1906 fu economo curato e dal 1906 al 1929 parroco, - Cristoforo Rotoli dal marzo 1929 al novembre 1982, - Renato Errico dal giugno 1983 al 1990, - Giuseppe Bovenzi nel 1990 al 1992 - Italo Vicario dal gennaio 1992 al Febbraio 2021, Stefano Vannoni dal Febbraio 2021
Nella parrocchia sono presenti tre Confraternite : la confraternita della Madonna del Rosario la confraternita di Gesù morto e la confraternita della Madonna Addolorata. L'associazione Azione Cattolica presente dal 1930 ancora operativa.
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